Chiesa di Santa Maria di ‘Ignola Santu Bastianu e Santa Elisabetta

Il sacro edificio si trova in una folta boscaglia di secolari alberi d’olivastro, a poca distanza dalla Ghjunchizza, ed è molto antico.

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Descrizione

Nel territorio della medievale villa di Vinjolas, i romani avevano piantato i più antichi vigneti della Sardegna. Sin dall’alto medioevo i vignolesi hanno coltivato anche il dono della fede cristiana. Nella loro devozione, al primo posto c’è Maria Santissima, mediatrice di tutte le grazie.

Nella chiesa di Santa Maria di ‘Ignola, la Regina di tutti i santi viene festeggiata il terzo venerdì di maggio con i Vespri; il giorno dopo,  alle 12 si celebra la santa Messa.

Sabato pomeriggio, il comitato per la festa della Madonna cede il posto ai soci della festa di san Sebastiano: di sera si celebrano i Vespri, e domenica la Messa in onore del Santo. Nato a Narbona nel 256, è stato ufficiale dell’esercito imperiale, poi comandante della prima corte pretoria a Roma, quando l’Impero romano era guidato dal crudele Diocleziano. Questi, visto che Sebastiano diffondeva la fede cristiana, lo condannò al supplizio delle frecce, lo fece frustare a morte e gettare nella Cloaca Massima. E’ patrono degli atleti, arcieri e vigili urbani.

Il sacro edificio si trova in una folta boscaglia di secolari alberi d’olivastro, a poca distanza dalla Ghjunchizza, ed è molto antico. Secondo l’Angius, vi furono i Benedettini; poi si stabilirono i Cassinesi. L’otto maggio 1117, Ittocorre, Giudice di Gallura, ha ceduto l’ecclesiam Sanctae Mariae de Vinjolas alla Primaziale di Santa Maria di Pisa.

All’interno, entrando dalla porta laterale, c’è l’acquasantiera e dietro l’altare i simulacri della Madonna, di san Sebastiano e di santa Elisabetta. Due statue antiche, della Madonna e di santa Elisabetta, sono custodite in una nicchia murata nella parete laterale della chiesa. Di lato, vi sono le stanze utilizzate come Suprastantie, dove sono conservate alcune antiche bandiere dei santi.

Santa Elisabetta, quando era incinta di Giovanni Battista, ricevette la visita della parente, la Vergine Santissima, che portava Gesù nel grembo. In questo luogo di culto, entrambe vengono venerate a fine agosto: l’ultimo venerdì del mese si celebrano i Vespri e il giorno dopo alle ore 12 la Messa solenne per la Madonna. Sabato pomeriggio e domenica si festeggia santa Elisabetta, con la partecipazione di molti turisti provenienti dal circostante rinomato litorale gallurese.

Vicino alla Chiesa, nello stazzo della Ghjunchizza, nel 1849 si svolse la cerimonia di l’abbrazzu fra la diciassettenne Mariangela Mamia e Pietro Vasa, cugino del Muto di Gallura. In seguito alla rottura di questo fidanzamento, causata da una vecchia inimicizia tra i Vasa e i Pileri, imparentati con i Mamia, scoppiò la nimmistai che causò circa 80 omicidi negli anni 1849-1856.

Modalità di accesso:

La chiesa rimane sempre aperta durante le ore diurne per consentirne l'accesso ai fedeli.

Indirizzo

Contatti

  • Parrocchia: 331 715 0468

Pagina aggiornata il 14/10/2025